Deceuninck-QuickStep, Joao Almeida: “Fantastico indossare per 15 giorni la maglia rosa”
Joao Almeida rivive i suoi quindici giorni in rosa al Giro d’Italia. Il corridore della Deceuninck-QuickStep ha parlato della sua esperienza al Giro d’Italia, partendo dal momento in cui ha saputo che sarebbe stato della corsa, fino a quando è arrivato a sfiorare il podio concludendo quarto in classifica generale dopo la crono finale di Milano. In mezzo il secondo posto nella crono di Palermo, la conquista delle insigne del primato sull’Etna e i successivi quindici giorni in rosa, durante i quali è stato spesso protagonista arrivando anche a sfiorare alcuni successi parziali.
“All’inizio della stagione non avrei dovuto fare il Giro – ha rivelato – L’ho scoperto solo qualche mese prima, quando la stagione è ripartita ad agosto. Non nascondo che a quel punto sapevo di avere una buona condizione, come sottolineavano i miei risultati a Vuelta a Burgos e Giro dell’Emilia, ma non avevo molte aspettative per il Giro. Ok, ero fiducioso e motivato, ma nemmeno miei sogni più assurdi avrei pensato di poter essere sul podio nella mia prima tappa in un GT. Fare secondo nella crono di Palermo è stato pazzesco, con così tanti specialisti in gara, ma quella tappa mi ha messo le ali e mi ha fatto pensare che sarei potuto finire in rosa entro un paio di giorni, visto che Ganna non è uno scalatore”.
La previsione del portoghese si è poi rivelata azzeccata: “È successo 48 ore dopo, sull’Etna, dopo una giornata dura, caratterizzata dalla pioggia e dal vento andando verso la vetta, ma ne è valsa la pena. Il team è stato fantastico, io ho dato tutto e ho preso la maglia, quando mi hanno detto che ce l’avevo fatta per un margine minimo non riuscivo a crederci. Da quel momento ho vissuto 15 giorni strabilianti in maglia rosa e posso dire che ogni momento con quell’iconica maglia è stato un’enorme iniezione di fiducia, responsabilità e motivazione”.
Dopo aver rivelato che la sua migliore giornata è stata quella di Piancavallo, quando è riuscito a restare in rosa al termine della seconda settimana nonostante l’attacco della Sunweb, pagando però lo sforzo qualche giorno dopo sullo Stelvio, cedendo la maglia a Kelderman: “Nonostante questo, sono riuscito a chiudere in quarta posizione, un risultato enorme per essere il mio primo GT. Ero felice e fiero a Milano, dove mi ha raggiunto tutta la famiglia, con la sensazione che questo viaggio di tre settimane mi avesse aiutato a migliorare la mentalità e a diventare più forte”.
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